SVILUPPO di PROTOCOLLI DI SANIFICAZIONE

Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.

È sicuro bere l’acqua del rubinetto, infatti le pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) ed alla fase finale di disinfezione. (Fonte: ISS).

Nonostante tutto è opportuno per le aziende alimentari implementare protocolli di sanificazione efficaci alla rimozione di tale patogeno, ai fini di garantire le opportune condizioni di salubrità ambientale.

In una recente pubblicazione scientifica (Kampf, Todt, Pfaender, Steinmann del 31.01.20) disponibile al link sottostante si evince che la persistenza dei Coronavirus umani sulle superfici inerti quali metallo, plastica o vetro potrebbe arrivare fino a 9 giorni.

Tuttavia il virus può essere efficacemente inattivato con una delle seguenti procedure di disinfezione:

• soluzione di etanolo al 62-71% 
• perossido di idrogeno (acqua ossigenata) o ipoclorito di sodio (il principio attivo della candeggina o dell'Amuchina) allo 0.1%

lasciati agire per almeno un minuto

Altri disinfettanti commercialmente diffusi come il benzalconio cloruro (il principio attivo del Lysoform) sembrerebbero invece meno efficaci.

Per sapere di più si consulti la pubblicazione al seguente link

https://uploads.strikinglycdn.com/files/2f05bca9-fd00-4315-9cee-bc61598276f6/pubblicazione coronavirus.pdf?id=218529

La sanificazione è l’insieme delle operazioni condotte ai fini di eliminare lo sporco prodotto durante le attività lavorative, eliminando o riducendo a livelli accettabili le possibili contaminazioni successive sugli alimenti.

In sostanza, la sanificazione svolta nelle attività alimentari ha lo scopo di:

• Eliminare lo sporco visibile a occhio nudo (con l’attività di “detersione” o “detergenza”)
• Eliminare lo sporco invisibile, ma ancor più pericoloso, perché costituito da un insieme di microorganismi potenzialmente dannosi perché in grado di causare malattie alimentari (cosiddetti “microrganismi patogeni” come Salmonella e Listeria) o di alterare le caratteristiche degli alimenti che con quelle superfici verranno successivamente a contatto (cosiddetti “microrganismi alteranti”).  Tale importante operazione ricade sotto il nome di "disinfezione".

La scelta dei prodotti utilizzati per la sanificazione è un aspetto determinante, che deve essere valutato in base ad una serie di fattori tra cui i più importanti sono

• il tipo di attività alimentare (materiali e superfici da sanificare, tipo di materiali utilizzati, organizzazione del lavoro e tempo a disposizione per le attività di pulizia)
• il tipo di sporco da rimuovere (es. proteico, grasso, ostinato, ecc)
• il tipo di attrezzatura/ impianto da sanificare 
• le caratteristiche dell'acqua utilizzata

Non esistono pertanto detergenti o disinfettanti ideali nel settore alimentare; la scelta del prodotto più idoneo va dunque fatta con attenzione, prendendo in considerazione le caratteristiche specifiche di ogni attività alimentare, combinando efficacia d'azione e sostenibilità economica di utilizzo.

Ecco alcuni semplici modi per valutare se una superficie risulta risulta pulita:

• è priva di tracce di contaminanti
• non è untuosa al tatto
• è inodore
• non annerisce il dito o un fazzoletto bianco strofinatovi
• se vi si cola dell'acqua, questa si muove uniformemente senza disperdesi in goccioline